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Ape Vaia di Marco Martalar - 19 scatti - San Pietro Mussolino - Vicenza - Veneto

L'Ape di Vaia è stata voluta a San Pietro Mussolino in quanto "Comune amico delle api", progetto che prevede una serie di iniziative volte a tutelare ma anche a far conoscere il mondo delle api. Un'ape gigante realizzata da marco Martello Martalar con il legno delle piante abbattute dalla tempesta Vaia nel 2018 sull'altopiano dei Sette Comuni. L'opera è posta lungo la pista ciclabile, nello spiazzo vicino al Lago azzurro, è composta di oltre 300 pezzi e pesa oltre tre quintali, ha un'altezza di circa tre metri e una larghezza di 3 metri e mezzo.   

Cedro dell'Himalaya - Parco Asburgico - Levico Terme - Trento - Trentino Alto Adige

Si tratta di una Conifera sempreverde originaria della catena montuosa dell'Himalaya, dove vive a quote comprese tra i 1200 e 3500 metri di altitudine. È una specie piuttosto esigente riguardo a luce e umidità atmosferica. In natura cresce in popolamenti puri oppure associata ad altre specie, in relazione alle condizioni climatiche del sito. Nella sua area di diffusione naturale è un albero alto fino a 50-60 metri, con chioma piramidale, pendula all'apice. Tronco colonnare con rami principali orizzontali che tendono a curvarsi in basso con l'invecchiamento. Le foglie sono aghiformi, di colore verde chiaro, lunghe fino a 4-5 centimetri. Esse sono disposte a spirale sui rametti apicali giovani (macroblasti), mentre sono riunite in fascetti, in numero di 30-40, sui rametti corti (brachiblasti).

Introdotta in Europa nel 1822, questa specie è molto diffusa in parchi e giardini per la sua valenza ornamentale. Il cedro dell’Orto, situato tra la montagnola e la vasca delle Quattro Stagioni, è stato messo a dimora nel 1828 e riveste un'importanza particolare perché rappresenta il primo esemplare di questa specie introdotto in Italia. Questo maestoso albero presenta evidenti segni di traumi subiti in passato, che hanno interessato sia la parte apicale sia alcune grosse branche. In questi ultimi anni, ha sofferto di uno stress idrico in concomitanza con l'abbassamento della falda idrica, verificatosi a seguito di costruzioni realizzate nelle immediate vicinanze. Al fine di garantire la sopravvivenza nel tempo di questo albero di grande valore storico, è stata effettuata una complessa operazione di risanamento radicale e di rivitalizzazione, il cui risultato viene tenuto costantemente sotto controllo mediante tecniche di monitoraggio radicale.

Scatto MP11

 

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