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Parco Asburgico - Autunno Pittore - Villa Sissi - Passeggiata - Levico Terme - Trento - Trentino Alto Adige

Il Parco delle Terme di Levico è il parco storico più importante della provincia autonoma di Trento, venne progettato da Georg Ziehl (1873-1953), un paesaggista-giardiniere tedesco, agli inizi del 1900 ed inaugurato nel 1905. Situato a Levico Terme, ha una superficie di 131669,47 m² ed è gestito dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e Valorizzazione Ambientale della provincia autonoma di Trento ed è di proprietà della provincia autonoma di Trento. Al suo interno sono presenti due edifici storici: il Grand Hotel Imperial e Villa Paradiso, detta anche "La casa del giardiniere", in cui vengono svolte mostre come "Forte pura salubre acqua" e "Spazi Colti". La flora del Parco comprende 581 alberi, 4300 arbusti e tappezzanti e 75000 specie bulbose, per quanto riguarda la fauna, è certa la presenza di scoiattoli, cinciallegre e merli, sono infine presenti molte specie di funghi e alcune serre.  

Piccoli canederli Trentini fatti in casa in brodo - 2 foto

Canederli, un incrocio strano tra le polpette e gli gnocchi. I knödel in genere possono essere primo, minestra, piatto unico e persino dolce. Se dovessi dare una definizione precisa, direi che i canederli sono delle polpette a base di pane da utilizzare come fossero gnocchi. Si tratta di un piatto nordico e in uso certamente nella cucina asburgica: trentina, altoatesina e triveneta.
Sono gnocchi, o pallette, a impasto variabile con una base principale di pane. È noto che i tedeschi amino le parole composte, pertanto nella loro lingua troverete uno sterminato novero di varianti e nomi precisi con il suffisso comune Knödel Klöße, più l’ingrediente del caso. Nella cucina italiana, che ama il localismo e nelle cucine dell’Alto Adige e dell’ex-Tirolo, nel Friuli con la variante di patate al posto del pane e nella ex-Venezia Giulia, i nomi sono maggiormente variegati.  In particolare canederli è la traduzione di Knödel, si riferisce alla polpette in brodo con speck. In furlan diventano chineglis o meglio chineghi (a seconda del lato del confine o della etnia dei nonni). I triestini, che ambiscono più alla pratica, li chiamano gnochi de pan (gnocchi di pane), e tanto basta.  Infine per i ladini che hanno una maggiore autonomia linguistica sono semplicemente bala ossia palla, dalla forma.




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