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Drago Vaia Regeneration - 2 scatti - Lavarone - Percorso da Passo del Cost - Trento - Trentino Alto Adige

Il Drago Vaia Regeneration Forgiato dalle ceneri del Drago Vaia il nuovo drago è ritornato a Lavarone!   Con le sue 6 tonnellate di legno carbonizzato 16 metri di lunghezza e 7 in altezza è la scultura di drago in legno più grande al mondo. Realizzato con le radici della tempesta Vaia porta con sé la memoria di quello che è successo al suo predecessore. I pezzi di legno sono totalmente carbonizzati, volutamente bruciati dall’artista Martalar che uniti ai resti dell’incendio, ricompongono la nuova opera. L'opera del Drago Vaia Regeneration Realizzata con maestria dall’artista Marco Martalar anche lui con più di 3000 pezzi di pezzi di radici di alberi divelti dalla tempesta Vaia e più di 3000 viti. L’opera ha una connotazione meno mansueta del precedente Drago perché deve raccontare anche qualcosa di diverso e differente.  Questo nuovo Drago non è solo un guardiano a monito del rapporto tra essere umano e natura, ma è un custode di memoria, di storie, un simbolo di rinascit...

Chiesetta di San Biagio - 5 foto - Passeggiata - Vista Panoramica - Levico Terme - Trento - Trentino Alto Adige

Sul colle omonimo (571 m), a circa 30 minuti dal centro, dedicata a San Biagio Vescovo di Sebaste in Armenia il cui martirio risalirebbe al 316. Sorge su un sito archeologico non ancora esplorato, in prossimità di un antico castelliere.
Lì vicino fu costruito nel 1640 un romitorio, distrutto da un incendio doloso nel 1669, nel quale risiedeva un eremita custode della chiesetta.


Di un ultimo eremita si ha notizia nel 1767. La chiesa era meta di pellegrinaggi soprattutto ai tempi delle pestilenze e in quelle circostanze vi vennero sepolte alcune vittime della malattia: nell'estate del 1951, durante lavori di restauro, furono trovati a fianco della chiesa tre scheletri sepolti senza bara. La piccola chiesa ad aula è una costruzione trecentesca, ampliata nelle forme architettoniche attuali nel 1506.

È preceduta da un protiro e conclusa da un'abside poligonale con volte a vela, sulle pareti della navatella con copertura a capriate di legno, che è la parte più antica, si conservano affreschi trecenteschi di differenti artisti di scuola veneta pre-giottesca e giottesca. La decorazione dell'abside è opera di un singolo frescante friulano rinascimentale della scuola di Domenico da Tolmezzo.










 

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