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Lago Schener - 5 scatti - Imer - Sovramonte - Trento - Belluno - Trentino Alto Adige - Veneto

Il lago Schenèr (talvolta anche lago dello Schenèr) è un bacino artificiale situato nelle vicinanze della frazione Pontet del territorio comunale di Imèr, nella estremità orientale della provincia di Trento. Dal punto di vista amministrativo, il lago è prevalentemente all'interno del Trentino-Alto Adige. Tuttavia una piccola porzione più a valle, comprendente anche lo sbarramento artificiale e le opere di presa, si colloca all'interno del Veneto. La stretta gola in cui sorge il lago chiude a meridione la valle del Primiero, mettendo in comunicazione quest'area con la zona del Feltrino tramite la strada statale 50 del Grappa e del Passo Rolle, che costeggia panoramicamente il bacino sulla sponda sinistra idrografica. Le acque afferiscono al lago dal torrente Cismon: esso viene sbarrato ulteriormente poco più a valle, andando a costituire il lago del Corlo. La diga, di tipo a cupola, è alta 73,5 m e fu completata nel 1963. Attualmente l'impianto idroelettrico (che compren...

Castel Selva - Levico Terme - Trento - Trentino Alto Adige


CASTEL SELVA       
In cima alla verde collina

un castello smagliato

configge la carne del cielo.
L’hanno assaltato e squassato
Quel  truce castello i miei padri,
mordendolo col  piccone
della disperata disperazione.
Ogni  sasso han spaccato
Con la fame cupa dei ladri,
in cima alla verde collina
a due passi dal cielo.
Sul dorso della collina.
Vestito di  erba novella,
è restato ben poco:
rimasta è la bianca mestizia
del  gelsomino;
e un cherubino
ultimo della milizia
colla spada di fuoco.                              Castel  Selva è sventrato;

ed ha sparpagliato sul prato
viscere di Signoria.

S’e sparso l’urlo di Giana,

vergine in due spaccata,
sul rosso pietrame;
ed il selvaggio roveto
copre di spine e di fiori
il sepolcreto
d’infranti amori.
Adesso che il sole si spegne
adesso rimane
il frantumo d’un sogno
di là della cinta sbrecciata.
Rimangono stecchi di mura
Sotto i cieli splendenti;
come tizzoni roventi
della grande paura.
      aprile 1963 
Poesia di Don Mario Bebberdal libro ULTIMO VIAGGIO,edizioni Borla.      

                                                                                                                                                                                    




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